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Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa

La Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa (CEB) è una banca multilaterale con finalità sociali. Creata nel 1956 per fornire aiuti volti a risolvere la problematica dei rifugiati, il suo campo d’azione si è progressivamente esteso ad altri settori, per contribuire in maniera sempre più incisiva al rafforzamento della coesione sociale in Europa.

La CEB nasce sulla base di un Accordo Parziale tra gli Stati Membri del Consiglio d’Europa ma gode comunque di una autonoma personalità giuridica e di una piena autonomia finanziaria.
Precedentemente conosciuta come “Fondo per lo sviluppo sociale del Consiglio d’Europa”, dal 1° novembre 1999 il nuovo nome è “Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa” e il suo acronimo CEB.
Attualmente essa conta 41 Stati membri; l’Italia, con una una quota percentuale di partecipazione pari a circa 16,70%, rientra, assieme a Francia e Germania, tra i cosiddetti “Grandi Pagatori”. Essendo le votazioni degli organi dirigenti basate essenzialmente sulle quote percentuali, i suddetti Paesi possono normalmente contare su una carica di Governatore o di vice Governatore Delegato. L’italiano Carlo Monticelli ricopre la carica di Governatore dal 18 dicembre 2021 (per un mandato di 5 anni). Egli ha precedentemente ricoperto da novembre 2015 il ruolo di Vice Governatore per la Strategia Finanziaria.

La CEB è uno strumento chiave della politica di solidarietà europea, che ha come finalità di aiutare i suoi Stati membri a conseguire una crescita sostenibile ed equa, contribuendo alla realizzazione di progetti di investimento sociale attraverso tre linee di intervento settoriale, e segnatamente: rafforzamento dell’integrazione sociale, gestione ambientale e sostegno alle infrastrutture pubbliche a vocazione sociale.
La CEB basa la propria attività su fondi e riserve propri e non riceve dagli Stati membri alcun aiuto o sovvenzione. La CEB non finanzia direttamente gli individui.

L’organizzazione, l’amministrazione e il controllo della Banca sono assicurate dai seguenti organi:

Consiglio di Direzione: Composto da un Presidente e dai Rappresentanti Permanenti degli Stati membri, esso determina gli indirizzi politico-strategici della Banca, gli orientamenti generali dell’attività e fissa le condizioni di adesione di altri Paesi. Esso decide sugli aumenti di capitale, approva il rapporto annuale, i conti e il bilancio generale della Banca.Governatore: E’ il rappresentante legale della Banca. Sotto la supervisione del Consiglio di Amministrazione, egli guida la politica finanziaria della Banca, la rappresenta in tutte le transazioni ed è a capo dei servizi operativi e del personale.Consiglio di Amministrazione: E’ l’organo operativo che si occupa dei programmi d’intervento, in particolare nei cd. Paesi-obiettivo (21 Paesi soprattutto dell’Europa Centrale, Orientale e Sud-Orientale). Esso è composto da un Presidente e da un rappresentante per Stato membro. Il Consiglio esercita i poteri delegati dal Consiglio di Direzione, attua e controlla le politiche operative, approva i progetti di investimento presentati dai governi e vota il bilancio di funzionamento della Banca. Il suo Presidente è eletto dal Consiglio di Direzione.