Il foto-reportage, che contiene immagini dell’archivio dell’ANSA e degli album privati dei due Magistrati, illustra i momenti salienti della loro vita, ripercorrendone l’adolescenza e la formazione, la Palermo degli anni ’70 e ’80, la creazione del pool antimafia, il maxiprocesso e le stragi di Capaci e di Via D’Amelio. Parallelamente, la mostra descrive la forte reazione della società civile e dello Stato ai tragici eventi del 1992, che hanno dato avvio a nuove forme di lotta al crimine organizzato nel nostro Paese. L’esposizione si conclude inoltre con la foto della “Nave della legalità”, evento simbolo di lotta contro tutte le mafie, organizzato dal Ministero dell’istruzione e della ricerca ogni 23 maggio – in commemorazione della scomparsa di Giovanni Falcone – per educare alla legalità le nuove generazioni.
L’appuntamento inaugurale, a cui hanno preso parte esponenti del corpo diplomatico, del Consiglio d’Europa, nonché della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, è stato introdotto dall’Ambasciatore d’Italia, Marco Marsilli, e dal Procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi. Per il Consiglio hanno preso la parola il Presidente della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, Guido Raimondi, e la Vice Segretario Generale, Gabriella Battaini-Dragoni. Tutti gli oratori hanno sottolineato l’importanza che Falcone e Borsellino attribuivano al ritorno alla legalità e alla centralità delle istituzioni italiane laddove le mafie erano riuscite a prendere il sopravvento. La loro prematura scomparsa rappresenta una ferita ancora aperta nella storia d’Italia; tuttavia l’eredità del loro lavoro, pionieristico anche nella scelta della cooperazione investigativa internazionale come strumento di lotta a Cosa nostra, continua ad essere centrale nella lotta al crimine organizzato sia nel nostro Paese che per il Consiglio d’Europa.
La mostra resterà aperta al pubblico fino al 20 giugno prossimo.